“Perché facciamo più cose, ma cresciamo meno?”
"Perché ogni campagna sembra un caso a sé, invece di farci crescere nel tempo?"
“Perché il traffico cala anche se stiamo facendo tutto bene?”
Se il tuo team marketing si è fatto anche solo una di queste domande negli ultimi mesi, sicuramente non è il solo.
Noi questo problema lo incontriamo spesso, lavorando con aziende che hanno stack tecnologici evoluti, team competenti e una macchina operativa già avviata. Le attività marketing aumentano, i tool non mancano, i report sono sempre di più. Eppure i risultati rallentano, diventano imprevedibili, fragili.
Il problema non è l’impegno.
E nemmeno la qualità delle campagne marketing.
Il problema è che il contesto è cambiato più velocemente del modello con cui continuiamo a progettare il marketing.
Oggi gli utenti fanno ricerche con l’AI, confrontano fonti prima ancora di arrivare sul sito, saltano passaggi, tornano indietro, prendono decisioni in modo distribuito e non sequenziale. Continuare a “fare più campagne” dentro un impianto pensato per un percorso lineare produce solo più rumore, non più crescita.
In questo articolo vedremo cosa non funziona più nel marketing moderno, cosa è cambiato davvero e - soprattutto - come adattare la tua strategia marketing per tornare a crescere nel tempo, senza aumentare la complessità operativa.
Perché oggi fai più marketing ma cresci meno
Negli ultimi mesi sono cambiate 3 cose fondamentali, tutte insieme:
- Ricerca online: sempre più persone non partono da Google per effettuare una ricerca onlin, ma da un assistente AI (come ChatGPT, Gemini, Copilot). E anche quando usano Google, ottengono una risposta sintetizzata prima ancora di cliccare. Il risultato è chiaro: meno traffico informativo, ma utenti che arrivano già con un’opinione formata
- Frammentazione dei canali: l’attenzione non è più concentrata su sito web, social e newsletter. È distribuita tra community, creator, podcast, video, forum. Gli utenti seguono i feed online, non il funnel
- Intento: oggi i pochi visitatori che arrivano sul sito sono spesso già molto avanti nel percorso decisionale. L’AI anticipa gli intenti informativi degli utenti prima del click verso il tuo sito web. È per questo che vediamo un paradosso sempre più comune: meno lead complessivi, ma con un intento più alto - e quindi potenzialmente più “caldi” rispetto al passato.
Il funnel non descrive più come le persone decidono davvero
Fino a ieri si parlava di "funnel marketing": un approccio tradizionale presupponeva un flusso ordinato e progressivo. Oggi, quel flusso non esiste più. Esistono micro-momenti, segnali sparsi, touchpoint asincroni. Continuare a forzarli dentro un modello lineare significa leggere male la realtà.
Quali sono le conseguenze?
Quando una strategia marketing non scala, la tentazione è intervenire sull’esecuzione: copy, creatività, canali, tool. Ma nella maggior parte dei casi il problema è a monte.
Il funnel è un modello nato in un’epoca in cui:
- il sito era il centro di tutto
- l’attenzione era concentrata
- la pianificazione avveniva a cicli lunghi
Oggi nessuna di queste condizioni è più vera. Eppure continuiamo a progettare come se lo fossero.
Il funnel chiede controllo. Il marketing moderno richiede adattamento.
Le sfide per i marketing manager
Parlando ogni giorno con marketing manager e CMO, il racconto che ascoltiamo è simile:
- vedono meno traffico, ma non riescono a capire se sia davvero un problema o un cambiamento strutturale
- vedono una parte di lead in target, ma non sanno quali touchpoint abbiano innescano davvero l'interesse
- vedono campagne che funzionano, ma non riescono a riutilizzare ciò che hanno imparato nella campagna successiva.
Il risultato è frustrazione operativa. Si lavora molto, si produce tanto, ma il sistema non diventa mai più intelligente. Ogni iniziativa è trattata come un evento isolato, non come parte di un processo cumulativo.
Ed è qui che nasce la vera inefficienza: attività senza apprendimento.
Quali strategie marketing funzionano oggi
Quando osserviamo le aziende che riescono a crescere in modo costante, emerge un pattern diverso. Non ragionano per campagne “chiuse”, ma per loop di apprendimento.
Il meccanismo è semplice:
dati → azioni → feedback → ottimizzazione → nuova azione
- Ogni interazione genera segnali
- Ogni campagna è un esperimento
- Ogni output migliora il ciclo successivo
Per rendere sostenibile questo modello, però, serve un elemento spesso sottovalutato: un’infrastruttura che colleghi dati, azioni e feedback senza interruzioni.
Prima di tutto, senza un CRM e una piattaforma Marketing Automation realmente integrati, il concetto di azioni coordinate e iterate come in un "loop di attività" resta un’idea teorica, impossibile da far girare nella pratica.
Dal Funnel al Loop: per campagne marketing che imparano nel tempo
È proprio da questa esigenza che nasce il framework del Loop Marketing introdotto da HubSpot: un approccio pensato per un mondo in cui AI e persone collaborano e in cui la crescita non è lineare ma iterativa.
Loop Marketing: un modello pensato per un mondo AI first
Il Loop si articola in quattro fasi continue:
- Express
Definire chiaramente chi sei, il tuo punto di vista, il tuo tono. In un mondo in cui l’AI può generare contenuti all’istante, ciò che fa la differenza è la direzione strategica che le dai. - Tailor
Personalizzare davvero, usando dati, contesto e segnali di intent. Non “Dear ”, ma messaggi che fanno pensare: “come fanno a sapere proprio questo?”. - Amplify
Distribuire il messaggio dove le persone (e gli algoritmi) sono davvero: canali proprietari, community, creator, AI search, video. - Evolve
Misurare, apprendere e iterare in tempo reale. Non aspettare il report trimestrale: ottimizzare mentre il loop gira.
Il punto chiave è che non esiste una fine del percorso. Ogni loop alimenta il successivo.
Cosa serve davvero per adattare la strategia marketing oggi
Quando affianchiamo i nostri clienti per tradurre questo paradigma in pratica, emergono tre requisiti fondamentali.
- Dati puliti, unificati e affidabili: non “più dati”, ma dati che raccontano una storia coerente lungo tutto il customer journey
- Personalizzazione reale: non per stupire, ma per essere rilevanti nel momento giusto, con il messaggio giusto
- Sperimentazione continua: in un contesto che cambia ogni mese, pianificare a sei mesi è un rischio, non una sicurezza.
Perché senza una piattaforma integrata il loop non gira
Se oggi la tua strategia marketing produce attività ma non apprendimento, è il momento di rivedere il modello.
Con una piattaforma come HubSpot Marketing Hub, costruita attorno ad un CRM unificato, è possibile collegare dati, campagne e risultati in modo continuo - senza aumentare la complessità operativa.

Come HubSpot Marketing Hub rende operativo questo approccio
È qui che il paradigma del Loop diventa concreto.
Con HubSpot Marketing Hub, e in particolare con le funzionalità introdotte nel Marketing Studio, il Loop non è solo un framework concettuale, ma un processo quotidiano:
- i dati di comportamento, engagement e intent confluiscono in un unico CRM
- le campagne vengono progettate come esperimenti rapidi, non come piani rigidi
- l’AI di HubSpot supporta creazione, personalizzazione e analisi, senza sostituire il giudizio umano
- ogni iterazione migliora la successiva, riducendo sprechi e ridondanze
In questo scenario, la piattaforma non serve a “fare più marketing”, ma a far girare il loop più velocemente e meglio, mantenendo il team focalizzato sulle decisioni strategiche.
Conclusione
Il funnel marketing non va riparato. Va superato.
Continuare a ottimizzarlo significa cercare efficienza in un modello che non rappresenta più la realtà. Costruire una strategia marketing ciclica, invece, significa accettare la complessità del comportamento umano - e usarla come leva di crescita.
Se vuoi costruire una strategia marketing che cresce nel tempo, basata su dati reali, personalizzazione autentica e apprendimento continuo, esistono framework e piattaforme - come HubSpot Marketing Hub - pensate esattamente per questo scenario.
Come Impresoft Engage, primo Elite Partner di HubSpot in Italia, aiutiamo le aziende a progettare e rendere operativo questo passaggio, partendo dai dati e arrivando a risultati misurabili.