Scrivere contenuti per l'AI è ormai una competenza fondamentale per chi lavora nel digital marketing. Come spieghiamo nel dettaglio nell’articolo su AI Search e AEO, le regole della visibilità online stanno cambiando rapidamente: non basta più ottimizzare per la SEO, oggi serve pensare come l’intelligenza artificiale.
È qui che entra in gioco l’AEO (Answer Engine Optimization), l’evoluzione naturale della SEO che aiuta i contenuti a essere compresi, selezionati e mostrati da motori di AI generativa (LLM) come Google AI, ChatGPT o Perplexity.
A dimostrarlo ci sono i dati:
Nel suo talk durante INBOUND 2025, Amanda Kopen, Manager of Interactive Experiences & AEO di HubSpot, ha mostrato come solo il 24% delle sessioni per ricerche tradizionali di Google generano un clic. |
Questo dato rivela una verità chiara: sempre meno utenti cliccano nel tuo sito perché ottengono risposte già in SERP. Nell'era dell'intelligenza artificiale vince chi sa creare contenuti che l'AI riconosce come autorevoli, utili e umani - e sa quindi essere "citato" dall'AI.
I punti chiave di questo articolo:
- L’AI sta cambiando la ricerca: contano le risposte AI, non più solo le visite al tuo sito web
- L’AEO amplifica la SEO: aiuta l’intelligenza artificiale a scegliere i tuoi contenuti
- Devi conoscere il Query Fan-Out: come Google scompone ogni domanda in più intenti
- Bisogna scrivere in modo chiaro e umano: vincere con l’AEO significa essere human-first, non AI-first. I contenuti scritti dall'AI sono facilmente replicabili e non differenzianti
- Struttura il sito con topic cluster e link interni coerenti
- Anche con budget limitato, puoi ottimizzare con metodo e costanza
1. Come funziona la ricerca AI
La logica del Query Fan-Out
Il punto di partenza per scrivere contenuti in ottica AEO è comprendere come ragiona l’AI. Con l'arrivo dellla modalità “AI Overviews”, Google non restituisce più una lista di link in SERP, ma scompone ogni domanda in decine di sotto-domande, chiamate fan-out queries. In pratica, un’unica ricerca può generare un’intera rete di micro-query collegate tra loro, che esplorano sfaccettature, sinonimi e intenti correlati.
Immagina di chiedere a Google: “Come migliorare la SEO nel 2025?”. L’AI non si limita a trovare la risposta più pertinente, ma genera query parallele come “SEO e intelligenza artificiale”, “strategie SEO low budget” o “strumenti gratuiti per ottimizzare un sito”. Se il tuo contenuto riesce ad anticipare anche solo una di queste sotto-domande, il tuo sito web ha molte più possibilità di essere scelto come fonte.
Per applicare questo concetto, serve imparare a pensare in ottica “a ventaglio”: partire da un tema centrale e suddividerlo in micro-argomenti che coprano tutti i potenziali bisogni informativi del pubblico.
2. Passa da keyword a intenti e contesto
Nel mondo AEO, le parole chiave non sono più un punto d’arrivo, ma solo un punto di partenza. I motori AI non cercano una corrispondenza esatta, ma una comprensione semantica dell’argomento. Ciò significa che l’AI analizza relazioni, sinonimi, cause e conseguenze, riconoscendo le connessioni logiche tra i concetti.
Per questo motivo, quando scrivi un contenuto, pensa prima all’intento che muove l’utente: vuole imparare, confrontare, decidere, acquistare? Ogni paragrafo deve offrire risposte coerenti a questi diversi livelli di bisogno.
Un modo semplice per farlo è usare le semantic triples (soggetto-predicato-oggetto), che aiutano l’AI a interpretare correttamente le informazioni.
Ad esempio: “L’AEO è l’evoluzione naturale della SEO tradizionale.”
In questa frase l’AI riconosce un legame chiaro tra due concetti e ne comprende il significato senza ambiguità.
3. Strategie pratiche per ottimizzare l’AEO “a costo zero”
L’AEO non richiede grandi budget, ma una mentalità analitica e una scrittura orientata al valore. Per cominciare, è utile concentrarsi su tre pilastri chiave: personalizzazione, struttura e autorevolezza.
Spesso le aziende pensano che per ottenere visibilità servano campagne a pagamento o tool avanzati. In realtà, basta mettere in pratica alcune semplici abitudini per trasformare i propri contenuti in risorse che l’AI riconosce e valorizza:
- Personalizza il messaggio. adatta ogni articolo a una persona precisa: una PMI, un responsabile marketing, un eCommerce manager. Le AI e gli LLM amano i contenuti “contestuali”.
- Ottimizza i passaggi. spezza i tuoi testi in sezioni brevi, ciascuna con un titolo descrittivo e un focus preciso. Ogni paragrafo diventa un potenziale passaggio rilevante per l’AI.
- Dimostra autorevolezza. usa fonti, dati, casi reali e linguaggio professionale. L’AI privilegia contenuti che mostrano esperienza e affidabilità (metodo EEAT).
Con queste tre azioni, puoi creare un ecosistema di contenuti performanti senza dover investire in strumenti a pagamento.
4. Struttura il tuo sito web per l’intelligenza artificiale
Un sito web ottimizzato per AEO non è un insieme di pagine isolate, ma un sistema coerente di topic interconnessi. Quando l’AI analizza il tuo sito, valuta anche la struttura dei collegamenti interni e la copertura dell’argomento.
Per ottenere questo risultato, inizia da un audit SEO dei tuoi contenuti: quali temi principali hai già trattato? Ci sono sotto-argomenti mancanti o da aggiornare? L’obiettivo è costruire “isole semantiche” in cui ogni articolo risponde a un sotto-tema specifico ma rimanda ad altri approfondimenti correlati.
Ecco alcuni consigli pratici per farlo:
Definisci un argomento pilastro (pillar topic)
Pensa al tuo sito come a un libro. Ogni “capitolo” rappresenta un tema principale - per esempio AEO, CRM, email marketing - e ogni articolo o risorsa è una pagina che lo approfondisce.
Scegli quindi un argomento centrale per cui vuoi essere riconosciuto e crea una pagina pilastro (Pillar Page) che lo spieghi in modo completo. Da lì, collega i contenuti correlati: guide, esempi, casi studio.
Questo permette ai motori AI di vedere che non hai scritto un articolo isolato, ma che presidi davvero un’intera area tematica.
Crea contenuti “satellite” ben collegati
Una volta definito l’argomento principale, costruisci attorno ad esso una serie di contenuti più specifici: per esempio, se il tuo pilastro è AEO, potresti creare articoli su AI Search e AEO - come cambia la SEO tradizionale, strategie marketing per restare rilevanti nell'era dell'AI, o come applicare l’hyper-personalization ai tuoi contenuti per coinvolgere l'utente.
Questi articoli “satellite” devono essere collegati sia tra loro che alla pagina principale.
I link interni aiutano l’AI (e gli utenti) a seguire un percorso logico e a comprendere la profondità del tuo know-how. In pratica, stai insegnando alla macchina come “navigare” il tuo pensiero.
Usa link interni coerenti e significativi
Spesso i link interni vengono inseriti in modo casuale, solo per aumentare la permanenza sul sito. Ma nell’ottica AEO, ogni collegamento interno ha un valore semantico: dice alla AI “questo contenuto è collegato a quest’altro”.
Usa quindi testi di ancoraggio chiari (non “clicca qui”, ma “guida completa all’AEO” o “come ottimizzare i tuoi contenuti per AI search”) e inseriscili dove davvero servono. Questo rafforza la comprensione del contesto e costruisce una rete di significati coerente, che i motori AI riconoscono come segno di autorevolezza.
Implementa lo schema markup per far capire meglio i tuoi contenuti
Il schema markup è un linguaggio tecnico che aiuta i motori di ricerca (e le AI) a “leggere” meglio la struttura del tuo sito. Non è visibile agli utenti, ma permette di indicare chiaramente se una pagina è un articolo, una recensione, una FAQ o un caso studio.
In pratica, è come aggiungere etichette precise ai tuoi contenuti, così che l’AI sappia dove trovare cosa. Seguendo lo schema markup ottieni contenuti più facili da interpretare, più probabilità di essere citati nelle risposte AI e una migliore indicizzazione anche sui motori tradizionali.
In sintesi
Strutturare il sito web per i motori AI non significa rivoluzionarlo da zero, ma renderlo più logico, leggibile e coerente. |
Ogni collegamento, ogni categoria e ogni etichetta devono aiutare l’intelligenza artificiale a capire: “Questo sito parla di questo argomento, lo approfondisce bene e ne è una fonte affidabile.”
E quando l’AI lo capisce, inizia a citarlo.
E quando comincia a citarlo… hai vinto la partita dell’AEO.
5. Come scrivere per l’AEO
Crea contenuti che rispondono a più domande (“Answer a Facet”)
Scrivere per l’AEO significa cambiare prospettiva: non devi solo rispondere a una domanda, ma a tutte le sfaccettature che quell’intento racchiude. Ogni argomento può generare molte query correlate, implicite o esplicite e anticiparle è la chiave per emergere nei risultati AI.
Prendiamo l’esempio di questo stesso articolo. L’intento principale è “come vincere con l’AEO senza budget”, ma dietro si nascondono almeno cinque sotto-domande che il lettore (o la AI) potrebbe porsi:
- Come funziona la logica del Query Fan-Out?
- Qual è la differenza tra SEO e AEO?
- Posso ottimizzare i miei contenuti senza tool costosi?
- Come strutturare il sito per l’AI search?
- Quali strumenti gratuiti posso usare per iniziare?
Scrivendo in modo naturale e includendo risposte a queste sfumature, rendi il testo più ricco, più utile e più selezionabile dall’AI per costruire risposte sintetizzate.
6. Strumenti gratuiti e tool AEO per iniziare subito
Molti pensano che per approcciare l’AEO servano piattaforme complesse o budget consistenti, ma in realtà esistono tool gratuiti che possono offrire grande valore già da subito. L’obiettivo non è sostituire l’esperienza umana, ma supportarla con strumenti che rendono più semplice analizzare, ottimizzare e monitorare la performance dei contenuti.
Ecco alcuni strumenti consigliati:
- HubSpot AEO Grader: valuta la qualità semantica e l’autorità dei tuoi contenuti, oltre che del tuo brand, in chiave AI
- Agent Page Optimizer: verifica se le tue pagine rispondono correttamente alle logiche AEO
- AlsoAsked e Keyword Insights: generano domande correlate per ampliare la copertura fan-out e scoprire nuove opportunità di contenuto.
Utilizzandoli regolarmente, potrai affinare la tua strategia editoriale e iniziare a rendere i tuoi contenuti più competitivi, anche senza risorse economiche.
Una volta testati e capite le loro logiche, potrai evolvere ulteriormente la tua strategia ad esempio integrando un Content Agent - ovvero un agenti AI che ti supporta nella creazione e ottimizzazione dei contenuti del tuo sito web.
Conclusione
L’Answer Engine Optimization non è solo una tendenza, ma il nuovo standard della visibilità digitale. Vincere con l’AEO senza budget significa adottare una mentalità nuova: quella del valore distribuito, in cui ogni paragrafo, ogni risposta e ogni collegamento contribuiscono a costruire autorevolezza e fiducia.
Come hai visto, per partire non servono investimenti enormi, ma attenzione al dettaglio, empatia verso l’utente e capacità di rispondere ai bisogni reali. Chi saprà coniugare competenza e semplicità diventerà la voce che l’intelligenza artificiale sceglierà di amplificare.
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